Squirting: quando il piacere si tinge di rosa.
Un falso mito, una leggenda, quando si parla di Squirting nascono tante perplessità tra le donne anche perché è un tema non molto conosciuto. E se qualcuna racconta di orgasmi epici da togliere il fiato con annessi flussi, c’è chi è pronta a scommettere ci sia sempre dell’esagerazione dietro l’angolo.
Anche perché l’orgasmo è una sfera talmente privata e soggettiva che sarebbe impensabile da definire in maniera universale.
Per fugare ogni dubbio e cercare di dare qualche risposta in più, abbiamo deciso di creare questo articolo.
Che cos’è lo Squirting? Proviamo a farci raccontare qualcosa da Ilaria Cusano con un video.
Innanzitutto il termine Squirting deriva dall’inglese e significa fontana.
Un modo semplice e immediato di descrivere le secrezioni vaginali che una donna può avere nel momento dell’amplesso.
Lo squirting si presenta sotto forma di piccoli schizzi o anche di un getto più consistente (addirittura fino a 150 ml).
Ma attenzione! Non tutte le donne hanno questo tipo di fuoriuscite così importanti e non è detto che ogni volta si raggiunga l’apice dell’amplesso si verifichi questo, anzi.
Spesso è un evento “raro” o che si verifica sporadicamente (addirittura molte donne affermano di non aver mai provato questa esperienza durante la propria vita sessuale).
Se per qualcuna poteva essere fonte di disagio col partner, sappiate invece che gli uomini trovano davvero accattivante queste secrezioni. Dati alla mano, circa il 90% degli intervistati lo ritiene positivo in quanto lo collegano direttamente col piacere femminile e con le proprie performance sessuali.
Sfatiamo anche qualche mito: lo squirting non si verifica solo a seguito della penetrazione ma sopraggiunge per effetto della stimolazione clitoridea (o del punto G).
In quell’area così delicata e reattiva agli stimoli poggia la vescica, responsabile dell’espulsione del fluido.
Tra l’altro lo squirting non è un sinonimo di eiaculazione, nonostante possa sopraggiungere in maniera del tutto incontrollabile anche durante l’amplesso.
Esami condotti sul liquido hanno fatto emergere la presenza del PSA, un enzima simile allo sperma maschile e prodotto dalle ghiandole di Skene.
Queste ghiandole sono note anche come prostata femminile e responsabili nella produzione di liquido per la lubrificazione e la libido.
Abbiamo parlato tanto del fluido che caratterizza lo squirting ma non ancora della sua composizione e del modo in cui viene espulso.
Diciamo che il percorso del liquido, che si presenta trasparente e inodore, ha origine nel rene, successivamente immagazzinato nella vescica ed espulso mediante l’uretra.
E se, per lungo tempo si è dibattuto sulla natura del fluido, ebbene preparatevi! Nel 2015 il dott. Samuel Salama ha pubblicato un articolo nel Journal of Sexual Medicine affermando che in realtà si tratta di urina.
L’esperimento che ha condotto a questa tesi è stato condotto su un campione di sette donne che si sono sottoposte all’esame dei fluidi emessi durante l’orgasmo. Ma tutte con un particolare: avevano la vescica vuota.
Da lì si è proceduto con delle analisi condotte con gli ultrasuoni che hanno evidenziato il riempimento della vescica negli istanti precedenti all’orgasmo.
Al momento però gli studiosi non sanno dare un perché a questo fenomeno naturale, probabilmente un retaggio nell’evoluzione umana ancora inspiegabile.
Nell’attesa, aspettiamo nuovi studi che potranno darci preziose informazioni.